Osteopatia Viscerale

Osteopatia Viscerale: Cura e Trattamento dei Principali Disturbi

L’osteopatia viscerale, una tipologia specifica di manipolazione, da non confondere con il semplice massaggio viscerale, si occupa della cura e del trattamento di 5 principali disturbi e dolori che possono colpirti.

L’osteopata, o il fisioterapista esperto in osteopatia, può utilizzare l’osteopatia viscerale per affrontare molti disturbi e dolori. I 5 principali disturbi e dolori che l’osteopatia viscerale può risolvere sono:

Osteopatia ginecologica e Osteopatia in gravidanza

Trattamento del Reflusso gastroesofageo

Cura delle Aderenze e delle cicatrici attive e patologiche

Trattamento del Colon irritabile e dei sintomi correlati

Manipolazioni viscerali dell’apparato polmonare e cardiaco

Queste ovviamente sono le principali indicazioni, ma ve ne possono essere altre, in base anche alla specializzazione dell’osteopata

Trattamento del Reflusso Gastroesofageo

Il trattamento e la cura del Reflusso Gastroesofageo è una delle principali indicazioni per le manipolazioni viscerali. Diversi studi e ricerche hanno dimostrato che l’azione dell’osteopatia viscerale tramite opportune tecniche specifiche sul diaframma possono ottenere numerosi benefici nella tenuta e nella capacità di funzionamento del cardias. Questo consente di avere degli ottimi benefici in tutta la sintomatologia del reflusso gastroesofageo che si presenta spesso con la pirosi, un bruciante dolore localizzato dietro lo sterno, il rigurgito, il dolore alla bocca dello stomaco o retrosternale aggravato da certi movimenti come piegarsi in avanti con la schiena, l’alito acido, il dolore aumentato dalla tosse o dalla espirazione, il singhiozzo e la tosse ricorrente, eruttazioni, nausee e crisi di broncospasmo, infine cefalee.

Cura delle aderenze e delle cicatrici attive e patologiche

Le cicatrici possono risultare essere attive, perturbanti, patologiche o neurologiche, ovvero, in una certa percentuale di casi, problematiche, come delle adesioni e aderenze dei piani fasciali. Da un punto di vista meccanico, una cicatrice, quando presenta aderenze, può essere pensata a delle graffette metalliche o delle mollette sui nostri vestiti che pinzassero tra loro sia gli abiti che la biancheria sottostante: immaginando di doverci muovere, ci troveremmo dei tiranti che limitano i nostri movimenti. Allo stesso tempo queste “graffette” potrebbero invece pinzare tra loro dei piani di scivolamento dove sia particolarmente significativo lo scorrimento di fluidi corporei (linfa, liquido sieroso peritoneale, ecc.) o dove siano alloggiati dei vasi: in tal modo, oltre al movimento, la cicatrice potrebbe influenzare anche la circolazione sanguigna o linfatica.

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