Durante l’adolescenza il corpo attraversa una fase di crescita rapida, in cui lo sviluppo scheletrico e muscolare può generare disequilibri posturali e dolore. I cambiamenti ormonali e strutturali influenzano l’intero sistema muscolo-scheletrico, rendendo questa fascia d’età particolarmente esposta a scoliosi, mal di schiena, dolori articolari e affaticamento muscolare. La fisioterapia, in questo contesto, ha un ruolo preventivo e correttivo: aiuta a monitorare lo sviluppo corporeo e ad agire su asimmetrie o cattive abitudini posturali prima che diventino croniche. I genitori dovrebbero considerare una visita fisioterapica quando notano atteggiamenti posturali errati, dolori frequenti o difficoltà motorie. Intervenire in anticipo significa dare al corpo degli adolescenti la possibilità di crescere in modo armonico, evitando problemi futuri.
I disturbi più frequenti negli adolescenti riguardano la colonna vertebrale e gli arti inferiori. Tra i problemi più comuni troviamo scoliosi, ipercifosi, iperlordosi, ginocchio valgo, piede piatto, ma anche tendiniti e dolori femoro-rotulei. Sono condizioni spesso causate da posture scorrette prolungate, attività sportiva intensa, oppure da crescita rapida non accompagnata da sufficiente forza e controllo neuromuscolare. Il fisioterapista valuta ogni singolo caso, identifica eventuali compensazioni o squilibri e propone un percorso personalizzato. Questo può includere esercizi di rinforzo, allungamento, rieducazione posturale e, quando necessario, terapia manuale. L’obiettivo è non solo eliminare il dolore, ma migliorare la qualità del movimento e favorire uno sviluppo muscolare equilibrato che accompagni il giovane nella crescita.
Oltre al trattamento diretto, un buon percorso fisioterapico punta sull’educazione al movimento, elemento chiave nella prevenzione. Gli adolescenti trascorrono ore davanti al computer o con lo smartphone, assumendo posture scorrette che diventano automatismi. La fisioterapia insegna ai ragazzi come riconoscere e modificare queste abitudini negative, introducendo semplici esercizi da integrare nella quotidianità. Ad esempio, imparano a sedersi correttamente, a mantenere la colonna allineata, ad alternare momenti di attività e riposo. Il fisioterapista insegna anche tecniche di respirazione, di controllo motorio e di coordinazione, contribuendo a sviluppare un corpo più forte e consapevole. Questo approccio proattivo riduce il rischio di infortuni futuri e promuove una cultura del benessere fisico sin dalla giovane età.
Chi pratica sport in età adolescenziale è esposto a sovraccarichi articolari, microtraumi ripetuti e squilibri muscolari, soprattutto se non segue un corretto piano di prevenzione. La fisioterapia in ambito sportivo ha il compito di prevenire gli infortuni, migliorare la performance e supportare il recupero funzionale in caso di stop. I giovani atleti, spesso, allenano molto il gesto tecnico ma trascurano aspetti fondamentali come l’elasticità, la postura, la respirazione e il core stability. Il fisioterapista lavora su questi aspetti attraverso esercizi specifici, valutazioni posturali e test di forza e mobilità. In caso di infortunio, viene stilato un piano di riabilitazione graduale, con esercizi progressivi e monitoraggio continuo. Un approccio integrato tra fisioterapia, allenatore e famiglia è la chiave per supportare lo sportivo in modo efficace e sicuro.
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